Tutto il fascino del miglio

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logo 2013 fidalctSalvatore Bracci dell'Aetna Sprint alla quarta edizione del Trofeo podistico «Sant'Isidoro Agricola» lancia il 1° MIGLIO GIARRESE. Una bella novità per Giarre - cittadina con il titolo di «pagus» già nel 1757 - anche se la corsa su questa distanza ha

avuto numerosi ed esaltanti precedenti a Catania e provincia. Assisteremo a gare combattute nel centro storico in piazza Duomo con i nostri migliori specialisti del mezzofondo.

I campioni più celebrati ed osannati nella storia dell'atletica leggera sono stati da sempre gli specialisti del miglio. L'atletica moderna ha avuto origine nei colleges inglesi e qui la prova sui 1609,35 metri era la prediletta tra tutte, tanto che le altre corse servivano quasi da contorno in attesa della gara regina. Così nel primo incontro tra le Università di Cambridge e Oxford il 5 marzo 1884 si era studiato il programma in modo da creare una certa suspense per questa corsa mozzafiato. Noi che misuriamo e ragioniamo in metri, abbiamo trasferito questo interesse sui 1500, traduzione del miglio ai Giochi Olimpici. Anche se la distanza metrica, tre giri e ¾ di pista, appare per la verità spuria.

Il più grande «miler» del XIX secolo fu Walter Gorge, un longilineo inglese d'immenso talento che portò il primato mondiale, ancora ufficioso, da 4'23"2 nel 1880 a 4'18"4 nel 1884. In quegli anni pionieristici giravano scommesse con cifre da capogiro sugli atleti e in America erano disposti a tutto pur di vedere George battersi con il loro sommo interprete del miglio, Lon Myers. Le sfide tra i due al Polo Grounds di New York sono entrate ormai nella leggenda. L'inglese ritornò in Patria imbattuto sul miglio e dovette passare professionista per trovare altri avversari capaci di contrastarlo. Il 23 agosto 1886 si disputò a Londra il «Miglio del Secolo» tra George e lo scozzese William Cummings, il più famoso "pro" del mondo. In un duello alla morte, Cummings crollò di schianto negli ultimi 50 metri e George trionfò tra il tripudio della folla con il tempo fantastico di 4'12"7. Questo record sarà migliorato dai dilettanti ventinove anni dopo nel Massachussets.

Il finlandese Paavo Nurmi, tra i suoi tanti mondiali, ne centrò due nella stessa corsa, nel 1923 a Stoccolma: 1500 metri in 3'53"0 e miglio in 4'10"4. Anche i francesi hanno avuto la loro parte in questa storia affascinante prima con Jules Ladoumègue, 4'09"2 nel 1931 e negli Anni Sessanta con Michel Jazy. Luigi Beccali - con la vittoria sui 1500 ai Giochi Olimpici di Los Angeles 1932 - portò in auge in Italia le gare di mezzofondo. Il nostro campione si cimentò pure sul miglio e nel 1937 corse a New York in 4'09"0 al coperto e a Princeton in 4'09"6, pur finendo battuto dagli americani, tra cui il primatista mondiale Cunningham. Il momento d'oro dell'atletica svedese coincise negli Anni Quaranta con Gunder Hägg e Arne Andersson. Fu una vera saga la loro con primati a non finire, di cui tre ciascuno nel miglio, sino al 4'01"3 di Hägg nel 1945, ma non andarono oltre quella stagione perché, essendo stati ben retribuiti in questa loro frenetica attività, furono squalificati dalla Federazione. Certo che le battaglie di Hägg e Andersono elevarono al massimo splendore i quattro giri di pista.

Toccò ad un inglese, Roger Bannister, nato a Londra il 23 marzo 1929, essere il primo uomo ad infrangere la mitica barriera dei quattro minuti nel miglio. Il 6 maggio 1954 corse a Oxford in 3'59"4 e fu l'impresa di cui si parlò e scrisse più a lungo negli annali dello sport. Sono molti i primati che hanno fatto la storia dell' atletica, ma nessuno è stato "cantato" e celebrato quanto e come il primo "meno 4" sul miglio. Nel 2004 il cinquantenario dell'evento fu commemorato sul luogo dove l'impresa fu stabilita, la pista di Iffley Road a Oxford, con "Sir" Roger, un canuto signore 75enne (oggi 84 anni), illustre neurologo, circondato dai suoi successori come primatisti. Innumerevoli i tributi mediatici, libri compresi, dedicati alla gara di Bannister. La magia di questa distanza deriva dal fatto che su di essa fu costruita a suo tempo l'impalcatura dell'atletica moderna, anche se, etimologicamente, il miglio nacque con il «mille passus» ai tempi dell'Impero romano. Ciascun "passo" corrispondeva a 1,48 metri.

Fonte: Michelangelo Granata per ASD Aetna Sprint