Trofeo San Leonardo Abate:il diario della corsa

DSC 0601La città di Mascali ci accoglie in occasione del "Trofeo San Leonardo Abate", in una magnifica giornata, nel clima di un'anticipata estate di San Martino. Per i podisti sono pronti non castagne e vino, ma fatica e sudore come è tradizione per chi è dedito a questo sport.
In assenza di rilevamenti cronometrici "altamente tecnologici" con microchip e computer, i podisti giovani e meno giovani si affidano all'esperienza di Super Michelangelo, il giudice Granata. Il ruolo di speaker è

DSC 0601La città di Mascali ci accoglie in occasione del "Trofeo San Leonardo Abate", in una magnifica giornata, nel clima di un'anticipata estate di San Martino. Per i podisti sono pronti non castagne e vino, ma fatica e sudore come è tradizione per chi è dedito a questo sport.
In assenza di rilevamenti cronometrici "altamente tecnologici" con microchip e computer, i podisti giovani e meno giovani si affidano all'esperienza di Super Michelangelo, il giudice Granata. Il ruolo di speaker è ricoperto dal prof. Vito Riolo e per "tutto il resto" c'è il prof. Bracci, anima organizzatrice della gara.
Mano a mano si susseguono le batteria giovanili. Si inizia a partire dagli "scriccioli" della categoria "esordienti". Il prof. Bracci, "impegnatissimo", dà indicazioni operative per il corretto svolgimento delle gare. Il prof. Riolo segnala gli atleti favoriti nelle singole batterie che commenta con trasporto e maestria. Michelangelo viene "tirato per la giacca" da tutti e fa miracoli più dello stesso San Leonardo Abate. Il Granata come da tradizione fa tutto "a manovella", abbisogna solo di penna, carta e calamaio. Tre gentili giudici in gonnella, Anna Lidia Nicotra, Dorin Di Marzo e Lidia Castorina, lo affiancano in questo compito essenziale. Sappiamo già che dalla mente illuminata del giudice per antonomasia usciranno graduatorie, tempi, possibilmente con raffronti con edizioni passate del trofeo e forse pure con quelle del futuro, chissà..
Terminano le batterie giovanili. Tocca a noi over 55 con la compagnia di qualche femminuccia, e qualche giovane allievo (56 anni la "trascurabile" differenza di età tra il più giovane e il più anziano in batteria). Ci schieriamo sulla linea di partenza. Granata ha le funzioni di starter della gara. Sono ancora le undici, ma Michelangelo impugna la pistola, con lo stesso sguardo di Gary Cooper in " Mezzogiorno di Fuoco" ed esplode con maestria il fatidico colpo di pistola con la sua "colt".
Filippo Spina, "invidiabile" allievo per noi "nonnetti" irraggiungibile, spicca il volo. Nella breve e ripida salita del tratto iniziale del percorso, alla prima delle quattro svolte del circuito, ha già dieci metri di vantaggio su tutti. Siamo un manipolo, meno di venti e tenersi d'occhio l'un l'altro è un semplice gioco da ragazzi anche per noi "over molto". Io prendo il ritmo di Luciano Costarella, mentre Francesco Novello s'affianca alla giovane Daria Bonfiglio, altra "invidiabile" allieva. In fondo alla discesa il percorso si restringe pericolosamente. Le giostre della festa di S. Leonardo, rubano spazio alla strada e scartiamo tutti a sinistra. La tentazione di un rilassante giretto in giostra c'è, ma fortunatamente non è orario d'apertura e proseguiamo oltre. Con la terza e subito dopo la quarta e ultima svolta siamo nuovamente sul rettilineo di arrivo. Una leggera salita ci riporta sotto il gonfiabile. Carmelo Testa, maestro d'arte della fotografia, ci immortala al passaggio anche se né io né Luciano pronunciamo il fatidico "cheese". I giri si susseguono uno dietro l'altro, io sempre a ruota di Costarella. Francesco Novello e Daria sempre più lontani, Filippo Spina scomparso all'orizzonte. Siamo all'ultimo giro, Luciano forza leggermente sulle ultime due curve, gli resto sempre "attaccato" e quando siamo sul rettilineo finale, mi basta un "leggerissimo" colpo di acceleratore per lasciarlo alle mie spalle, 5 secondi sotto il gonfiabile. L'estate di San Martino ha così tutti i suoi elementi: il vino "Novello" che l'ha fatta da padrone, e tutti gli altri over 55 arrostiti come castagne sotto questo bel sole novembrino. Gli allievi? Beata la loro gioventù.
Seconda batteria. Naturalmente un altro ritmo, con 1700 metri e 2 giri in più da percorrere. Un sestetto si pone alla testa della corsa. Mano a mano il gruppetto "perde pezzi", giro dopo giro il ritmo imposto da Antonino Speranza e Alberto Amenta è troppo veloce per tutti. Fino a che, Antonino non lascia più "Speranza" neppure ad Alberto, l'ultimo a resistergli e va ad aggiudicarsi questo splendido Trofeo San Leonardo Abate con 14" su Alberto Amenta e ben 40" su Sebastiano Ragonese.
Piccola manifestazione, gradevole e ben gestita. Complimenti agli organizzatori, grazie ai volontari, alla Polizia Municipale e a tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita della manifestazione. Grazie pure a San Martino per la magnifica estate e a San Leonardo protagonista dei festeggiamenti.
Appuntamento al prossimo anno.

Fonte: Remigio Di Benedetto