A Motta Sant’Anastasia è sepolto il tedesco Luz Long, l’eroe di Berlino 1936 nel lungo
Scritto da cristina   
owen2.jpgI Mondiali di Berlino si sono chiusi all’insegna del galattico Usain Bolt e un collegamento con i Giochi Olimpici di Berlino 1936 è d’obbligo. Anche perché la premiazione del salto in lungo lo scorso 22 agosto è stata effettuata dagli eredi dei due eroi di 73 anni fa Jesse Owens e Luz Long, la nipote per l’americano e il figlio per il tedesco.
Nel 1936 Hitler era convinto che i Giochi dimostrassero la superiorità della razza ariana e lo statunitense nero Jesse Owens (Danville, Alabama, 12 settembre 1913 - Tucson, Arizona, 31

marzo 1980), protagonista della XI Olimpiade, diede un duro colpo a questa folle teoria, trionfando con quattro medaglie d’oro: 100 e 200 metri, 4x100 (nelle stesse specialità dove ha vinto ora il giamaicano Usain Bolt) e salto in lungo. Proprio durante la gara di lungo Owens strinse un inaspettato legame di amicizia con il biondo atleta tedesco Luz Long (Lipsia, 27 aprile 1913 - Sicilia, 14 luglio 1943) che durante le qualificazioni gli dette il consiglio giusto per superare un momento di difficoltà. Long con l’italiano Arturo Maffei e il connazionale Wilhelm Leichum (quarti ex-aequo a Berlino) costituì il trio dei migliori lunghisti europei degli anni Trenta. In finale Owens, alla sua ottava prova delle dodici disputate dal 2 al 9 agosto, ebbe ragione del grande rivale al termine di una lotta memorabile che infiammò l’intero stadio. Long, dopo due salti di 7,54 e 7,74, al terzo atterrò a 7,84, due centimetri oltre il suo primato europeo, insidiando Owens (7,74 al primo turno e 7,87 al secondo), al quarto 7,73 e al quinto affiancò l’Antilope d’Ebano in testa alla classifica con 7,87. Owens rispose subito da par suo con 7,94, poi un nullo di Long e l’americano chiuse con un fantastico 8,06, nuovo primato olimpico ad appena sette centimetri dal suo record mondiale.

Jesse Owens così descrisse questa gara: “Mi ricordo che nell’istante in cui toccai terra all’ultimo salto, Luz mi fu a fianco per congratularsi con me. Nonostante Adolf Hitler ci fulminasse con gli occhi dalla tribuna, Luz mi strinse fortemente la mano. Il mio avversario guardò al di là del colore della pelle, a ciò che io rappresentavo come uomo, Hitler o non Hitler, gara o non gara da vincere. Si potrebbero fondere tutte le medaglie e le coppe d’oro che ho e non servirebbero a placcare in oro a 24 carati l’amicizia che sentii per Luz Long in quel momento”. I due si scambieranno lettere per diversi anni e Owens nel 1943 apprese con mestizia la notizia dell’amico sincero caduto in guerra.

Ci sono versioni discordanti sulla morte di Long, arruolato durante la seconda guerra mondiale nella Luftwaffe (aviazione militare tedesca). La prima è che sia morto nella battaglia di Cassino nel marzo 1944. Secondo una fonte più attendibile, l’eroe di Berlino invece fu ferito gravemente durante lo sbarco degli alleati in Sicilia il 10 luglio 1943 in uno scontro a fuoco e morì quattro giorni dopo in un ospedale da campo britannico nei pressi di San Pietro Clarenza (Catania). Un tragico destino accomunò i due grandi saltatori tedeschi, protagonisti di quella storica finale del 4 agosto 1936, anche Leichum cadde in guerra, il 19 luglio 1941, mentre combatteva sul fronte russo.

Una giornalista tedesca scoprì la tomba di Luz Long nella fossa comune 2 piastra E del cimitero militare germanico di Motta Sant’Anastasia, dove fu sepolto nel 1961, traslato dal cimitero americano di Gela. Il sacrario si trova a otto chilometri da Catania. Dall’atrio, attraverso una scalinata, si giunge a un cortile dove si trovano le fosse comuni. Su lastre di pietra sono incisi i nomi dei soldati tedeschi dispersi in Sicilia negli anni 1941/44. Al centro del cortile è situata una scultura di bronzo raffigurante un adolescente morente. Su lastre di ardesia sono incisi i nomi dei caduti sepolti nei sotterranei.

Michelangelo Granata

Nelle due foto: il biondo tedesco Luz Long fraternizza con l’americano nero Jesse Owens a Berlino 1936 nella pausa del salto in lungo; la lapide della tomba di Long nel cimitero di Motta S. Anastasia (Catania) nella fossa comune 2 piastra E, al centro è visibile il suo nome con accanto le date della nascita 27 IV 13 e della morte 14 VII 43.

   owen2.jpg
 
long_luz_lapide.jpg