Il Presidente Nazionale della FIDAL Franco Arese e il DT Francesco Uguagliati, nel corso di un incontro con la stampa a Casa Italia Atletica, hanno fatto oggi il punto sui risultati della squadra azzurra ai XII Campionati del Mondo di Berlino: "E' inutile nasconderlo - ha esordito Arese - ci aspettavamo qualche medaglia, non siamo andati bene. Avevamo molta fiducia nella 50 km di marcia e speravamo anche in altre due medaglie. Sono arrivati, invece, due quarti posti con Rubino e la Di Martino. Schwazer dovrà fare ora un esame di coscienza per capire che cosa sia successo. I numeri ci dicono che ben sette degli atleti che a Pechino, un anno fa, erano arrivati alla finale o all’ammissione alla finale, non si sono ripetuti. Sono atleti importanti, che qui hanno purtroppo ottenuto un risultato al di sotto delle attese. Malgrado questo, sono comunque arrivati
8 finalisti, il doppio di Pechino, e uno in più di Osaka 2007.
Purtroppo per colpa degli infortuni abbiamo dovuto rinunciare ad alcuni
atleti di punta, tra cui Andrew Howe e Claudio Licciardello. Howe ora
dovrà operarsi e poi dovremo capire chiaramente cosa vuole fare dal
punto di vista tecnico. A fronte di questo da parte della Federazione
resta la massima disponibilità nel continuare ad assisterlo. Ed anche
se per certi aspetti non possiamo considerare questa trasferta del
tutto negativa, il medagliere di Berlino non ci dà ragione. Non
dobbiamo però guardare a questa stagione come un completo disastro
visti i risultati ottenuti a livello giovanile, come l'oro della Trost
ai Mondiali Allievi - atleta che dobbiamo far crescere nelle migliori
condizioni per portarla ai 2 metri - ed in altri eventi internazionali.
Ora arriva per noi il momento di fare un'analisi approfondita e trarne
le dovute deduzioni. Sono convinto che se dovrò prendere decisioni,
avrò tutto il Consiglio dalla mia parte. Non sono grandi risorse quelle
che abbiamo a disposizione, ma cercheremo di distribuirle meglio ad
atleti, tecnici e società che meritano. La questione scuola è un
problema di tutto lo sport italiano. Ci stiamo impegnando a fondo su
questo tema e come membro di giunta CONI posso dire che abbiamo avviato
un dialogo con il Ministero dell’Istruzione. L’inizio è positivo, ma la
strada da percorrere è lunga. Intanto dobbiamo lavorare al meglio con
quello che abbiamo per gli Europei del prossimo anno, una
manifestazione che può essere di più alla nostra portata". "Dobbiamo
fare un'attenta analisi di quanto è accaduto a Berlino - ha aggiunto il
DT Uguagliati - il bilancio di questa trasferta nel suo complesso può
essere considerato appena sufficiente. Alcuni atleti non hanno
rispettato le aspettative ed ora è necessario fare le dovute
riflessioni con i tecnici soprattutto in proiezione degli Europei 2010
che per noi rappresentano un'importante vetrina. Ad esempio, un'atleta
con delle enormi potenzialità come Chiara Rosa non è riuscita ad
esprimersi al meglio in questo contesto sulla stessa pedana dove pochi
mesi prima aveva eguagliato il suo record italiano. Elena Romagnolo -
ha replicato il DT azzurro a chi gli chiedeva della primatista
nazionale dei 3000 siepi - veniva da una stagione in cui ha cambiato
allenatore ed ha fatto cose discrete su 1500 e 5000, ma sulle siepi
deve migliorare la tecnica del passaggio delle barriere. Bene, invece,
aver ritrovato una staffetta 4x100 in una finale mondiale. Speriamo che
da questo risultato i nostri atleti abbiamo tratto la consapevolezza di
dover lavorare sulla staffetta come obiettivo. Nella maratona eravamo
partiti per schierare Ruggero Pertile, poi fermato negli ultimi giorni
da una tendinite. Ho avuto modo di sentirlo ed era molto deluso per non
aver corso una gara in cui avrebbe potuto fare un buon risultato. Al
femminile, la Incerti è di sicuro in questo momento la nostra migliore
specialista, ma dopo la maratona di Roma, sentiva di non potere essere
competitiva in tempo per i Mondiali. La Console dopo la maternità sta
tornando sui suoi livelli, mentre da parte della Genovese abbiamo
ricevuto un rifiuto riguardo alla sua partecipazione ai Mondiali.
In entrambi i casi ci sarà da lavorare per offrire nuovi nomi al futuro
della specialità in vista delle Olimpiadi di Londra, rivedendo anche un
po' il rapporto con il mondo delle corse su strada. La cultura della
nostra atletica arriva da lontano. Prima di pensare a dei tecnici
stranieri, sarebbe utile un reale confronto di esperienze e di
conoscenze con tecnici di altri Paesi e di altre Federazioni".
Fonte: fidal.it
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