di Michelangelo Granata
La festa di fede e di popolo in onore della Santa Patrona a Catania, prima di essere invasa venerdì 5 febbraio dal «fiume bianco» di fedeli, è iniziata quest’anno domenica 31 gennaio con il 47° Trofeo S. Agata che si è svolto in anticipo sulla data tradizionale del 3 febbraio. Una corsa inconsueta e rutilante anche per la presenza in contemporanea degli amatori di tutte le età, un motore in più e una miscela esplosiva, successivamente l’assegnazione del 1° Palio delle Municipalità che ha visto trecento ragazzini in gara. La «corrida agatina», organizzata dallo Sport Club Catania - con il patrocinio del Comune di Catania, la Provincia Regionale di Catania e la Regione Siciliana, la collaborazione della Fidal Catania - non è più stregata per i nostri colori e procede a ravvicinati anni alterni. Nel 2008 il trionfo di Stefano Baldini dopo un digiuno lungo 15 edizioni e a 19 anni di distanza dalla vittoria nel 1989 dell’ultimo azzurro Salvatore Antibo, il palermitano più amato dai catanesi; nel 2009 la volta del keniano Wilson Kiprop; ecco ora sul trono
il 24enne pisano Daniele Meucci. Il Sant’Agata parla così di nuovo italiano con appena un anno di pausa, come mai era avvenuto dai tempi di Totò Antibo in poi. Il primato per nazioni appartiene adesso alla pari all’Italia e al Kenya con nove successi ciascuno sulle quarantuno edizioni sin qui disputate, partendo dal 1966, quando il giro podistico è divenuto internazionale. Gli azzurri hanno vinto con Antonio Ambu (1967), Franco Arese (1971), Giuseppe Ardizzone (1972), Franco Fava (1976), Salvatore Antibo (1985, 1988, 1989), Stefano Baldini (2008) e Daniele Meucci (2010).
Starter il sindaco di Catania Raffaele Stancanelli e speaker Giuseppe Marcellino, elegante affabulatore, la gara prende il via alle 10,34 dalla scenografica piazza dell’Università, opera del Vaccarini, stipata di devoti della corsa. La giornata è freddina ma con un bel sole, il primo degli otto giri di metri 1450 ciascuno è il più lento (4’31”), sono tutti insieme Meucci, i mazzarinesi Francesco Bennici, Salvatore Vincenti (Sport Club Catania) e Luigi La Bella (Stato Maggiore Esercito), l’ugandese Wilson Kipkemei Busienei, Jean Baptiste Simukeka (Ruanda), il marocchino Hamad Bibi (Cus Palermo), il keniano Edward Kiptanui Too, il nicosiano Enzo Copia (Avis Castell’Umberto). Al secondo passaggio (4’23”), il solo Copia cede di qualche metro, al terzo (4’20”) rimane un bel sestetto con Meucci alla guida, Busienei, Too, il piccolo Bibi, Simukeka, Vincenti. Identica la scena a metà gara (4’28” il parziale e 17’42” il totale).
Parte il conto alla rovescia e gli atleti sono in fila (4’29” il quinto giro), Meucci, Busienei, Too, Simukeka, Bennici in grande spolvero, Bibi. Due giri alla fine e aumenta il ritmo (4’17” la tornata), il pubblico che assiepa tutto il percorso s’infiamma, ben riscaldato da Marcellino, Meucci, Simukeka, Busienei e Too danno fuoco alle polveri. Il ruandese Simukeka sprovveduto fa una lunga volata dai «Quattro Canti», il punto più suggestivo della Catania settecentesca, al traguardo, si sente il vincitore per un attimo e rimane smarrito quando un giudice gli indica che deve percorrere ancora un altro giro, più saggi rimangono appena dietro di lui Meucci con gli altri due neri (4’20” e 30’48”). Apoteosi finale per Daniele Meucci, osannato dalla folla, che batte allo sprint sulla fascinosa via Etnea “a strada ritta” l’ugandese Busienei, secondo pure nel 2008, 34’48” e 34’49” i tempi dei due atleti sui km 11,600 e l’ultimo giro strepitoso in 4’00”. L’alfiere dell’Esercito è di casa dalle nostre parti, a Misterbianco vittorioso nel 2009, secondo nel 2007 e 2008, a Scicli terzo lo scorso anno. Sul gradino più basso del podio Too (34’59”), quarto Simukeka (35’00”) che precede un Bennici maiuscolo (35’35”), seguono La Bella (35’44”), Bibi (36’10”), Vincenti (36’20”), lo junior Damiano D’Asaro (37’48”), anche lui dello Sport Club Catania e Copia (37’49”). In buona sostanza tra i primi dieci arrivati con D’Asaro abbiamo quattro atleti di Mazzarino della covata di Francesco Giannone. Bene il taorminese Dario Barbera (Top Sport Catania) in 38’29” e lo sciclitano Giovanni Fortino (Libertas Catania) 38’27”. Primo dei catanesi Enrico Pafumi della nuova sorprendente società Atletica Sant’Anastasia in 38’29”.
Animata la prima prova del 7° Grand Prix Provinciale Fidal Amatori/Master, sui 3 giri vittoria di Raffaele Santoddì (Atl. Caltagirone), 57 anni, in passato protagonista al “Sant’Agata”. La primadonna è stata la promessa lentinese Silvia Liberto (Genesis Catania) sulla veterana Daniela Aliquò (Sal Catania) e Cristina Morganti (Top Sport Catania). Qui Teresina Tonazzo (Unvs Catania), 75 anni, ha impiegato 34’35”, non facendosi sorpassare all’arrivo negli ultimi metri da Daniele Meucci che chiudeva la gara. Nei 4 giri un altro calatino primo, Massimo Cona, davanti al mai domo Santo Vazzano (C.A. San Pietro Clarenza) e al redivivo Filippo Di Natale (Atl. Misterbianco).
Non di meno clamore per gli alunni e alunne delle municipalità catanesi che si sono sfidati per aggiudicarsi il Palio. L’evento a cura del Comune di Catania, ardentemente voluto dal sindaco Raffaele Stancanelli, l’Assessore allo Sport Antonio Scalia, il commendatore Luigi Maina, presidente e “anima” del Comitato per i festeggiamenti agatini, Rosario Marino; il Cus Catania con il presidente Luca Di Mauro e Ignazio Russo, la collaborazione dei presidenti delle dieci Municipalità. I successi individuali sono andati a Isabella Ruffo e Mirko Ravalli, mentre il Palio è stato assegnato alla seconda Municipalità che lo terrà sino all’edizione del 2011. La consegna ufficiale dello stendardo avverrà il 12 febbraio all’Università di Catania.
La Fidal Sicilia e la Fidal Catania erano rappresentati dai rispettivi presidenti Paolo Gozzo e Rosario Cannavò, con i loro vice Sebastiano Leonardi e Santi Rando.
Clicca qui per l'albo d'oro aggiornato al 2010
|